mercoledì 19 novembre 2014

Maratón de VALENCIA: emozioni a non finire


Difficile trovare le parole per descrivere cosa sia stata la 34a edizione della “Maratón de Valencia Trinidad Alfonso”. Questa maratona ci ha tuffati in un ambiente che sembrava di un altro pianeta dalla bellezza del luogo in cui erano previste tutte le attività principali della gara. Una giornata calda e leggermente ventosa ha accolto al via oltre 13000 maratoneti, nuovo record della manifestazione, insieme ad altri 8000 partecipanti che hanno gareggiato sulla distanza minore di 8 km. Percorso completamente pianeggiante e cittadino, molto veloce, si prestava a tempi cronometrici d’eccellenza; a lunghi tratti il tifo “caliente” del popolo spagnolo ricordava la più celeberrima maratona di New York. La locations di partenza ed arrivo è stata all’interno della “Ciudad de las artes y las ciencias”: un complesso architettonico che ha pochi eguali nel mondo, il segno tangibile e definitivo dell’uscita dei Valenciani da una realtà confinata e provinciale verso il mondo moderno e globalizzato. A rendere unica questa maratona il traguardo che nell’ultimo rettilineo doveva essere raggiunto correndo quasi sulle acque attraverso una passerella di oltre 150 metri di lunghezza ed 8 di larghezza.
Noi di Atletica Corriferrara, come già preannunciato, abbiamo schierato al via 3 maratoneti (Paolo Callegari, Andrea Ricci, Mariasole Veronesi) e 3 atlete nella gara minore di 10 km: Angela Leonardi, Barbara Marchi e Barbara Talmelli. Oltre a noi erano presenti gli altri amici Maurizio Piergentili della Bompani Group e Michele Gallo e Silvino Marinello di Verona.
Venendo ai nostri risultati, parto da me.
Come già preannunciato nell’intervista pre gara l’obiettivo era di provare a fare il personale e tutto è andato per il verso giusto. 2h56’17” al 417° posto in classifica generale. E’ andato tutto perfettamente bene, dallo start in cui ero praticamente schierato al fianco dei keniani e mi ha permesso di partire senza intoppi a tutti i passaggi che mi ero prefissato di rispettare per mantenere una velocità di crociera che mi portasse a correre la mezza maratona in 1h27’ e rotti e passare ai 30 km in 2h05’ circa per poi giocare in difesa negli ultimi 12 km.
La gara è veramente spettacolare, in alcuni passaggi era veramente emozionante correre fra 2 ali di folla festante che incoraggiava a dare il massimo, tanti gruppi che davano il ritmo con i tamburi e tanta tanta gente ovunque per tutti i 42 km.
Valencia è veramente una maratona da prendere d’esempio, onestamente l’ho trovata molto migliore di Roma che credevo avesse pochi eguali. Anche l’organizzazione direi che è stata impeccabile, aiutata da quel posto magnifico del ritrovo in cui si poteva avere tutto alla portata in pochissimi metri. Dall’expo, al Paella party del sabato a pranzo, al deposito borse al coperto e non come solitamente avviene disperdendolo in tanti furgoncini in cui c’è da impazzire a trovare il tuo numero, soprattutto al termine della gara quando si arriva esausti. Spogliatoio al chiuso, così che se dovesse piovere è tutto sotto controllo.
Ristori curati benissimo (qui forse bisognerebbe chiedere il parere a chi arrivava molto dopo di me), niente spreco di acqua perché le bottigliette erano da 250ml e non da mezzo litro in cui se ne struscia la metà, molti bidoni dell’immondizia in cui depositare le bottiglie vuote e pure schierati con un pannello dietro stile tabellone del canestro da basket in modo da fare centro più facilmente. Addirittura dal 30° km in poi ci si poteva rifornire anche di gel oltre che dei soliti integratori. Gli spugnaggi invece sostituiti dai pompieri che inondavano di acqua nebulizzata tramite  gli idranti con ulteriore risparmio di spugne e pulizia delle strade.
Personalmente credo che tornerò a farla, era la mia 19a ma raramente subito già dal giorno seguente mi è venuto immediatamente da pensare a ritornare nello stesso posto per correrne una. Segno che questa maratona, al di la della mia prestazione che ha aggiunto un tocco speciale alle varie sensazioni, delle emozioni ne ha lasciate veramente tante, anche a sentire i pareri di tutti i compagni di viaggio.
Compagni di viaggio che vedevano al debutto sulla distanza regina di Andra Ricci. Una gara che sentiva da tempo per la quale si era preparato scrupolosamente e, a mio avviso, veramente bene. Alla fine si è classificato 2858° con l’ottimo tempo di 3h27’04”. Veramente un bellissimo esordio.
Altre bellissime notizie poi sono giunte dalla nostra Mariasole Veronesi che alla sua 5a maratona ha centrato il proprio personale, forse alla vigilia soltanto una vana speranza avendoci dichiarato di non aver svolto una preparazione “a regola d’arte”. Mariasole è scesa per la prima volta sotto le 4 ore ed ha chiuso in 3h59’11” al 6807° posto, migliorando di quasi 5’ il suo precedente primato di Torino 2013.
Voglio citare anche i risultati degli altri compagni di viaggio, per la Bompani Group di Migliarino Maurizio Piergentili che si è classificato 8161° con il tempo di 4h09’13” mentre gli altri 2 amici da Verona Michele Gallo e Silvino Marinello hanno chiuso rispettivamente in 3h48’38” e 3h57’16”.
In ultimo, ma non meno importante, le sensazioni di Angela Leonardi che assieme a Barbara Talmelli e Barbara Marchi ha corso la 10 km. Angela che non ha ancora corso maratone e che è rimasta letteralmente stregata da questo ambiente: “sono senza parole, vederli arrivare tutti e 3 è stata una cosa indescrivibile e qualsiasi cosa uno possa dire sminuisce la bellezza dell’arrivo. Solo chi corre può capire cosa vuol dire portare a termine una maratona perché solo uno che prova sulla sua pelle l’impegno, il sacrificio, la volontà, e che trova il tempo di prepararsi e dedicarsi a questo obiettivo sa cosa vuol dire raggiungere finalmente quel traguardo. Chi non corre può pensare che basta l’allenamento ed il gioco è fatto ma non è assolutamente vero. I mie compagni sono stati bravissimi, mi hanno dato un’emozione incredibile. Sono tornata con la voglia di fare una maratona, so che è una cosa importantissima e che bisogna prepararla non solo con le gambe ma soprattutto con la testa. E’ una di quelle emozioni che può capire solo chi corre”.
Paolo Callegari








La Nuova Ferrara 19/11/2014